I’m looking for… di Adriana Torregrossa

Quindici ritratti, quindici sguardi, quindici storie sono al centro del progetto I’m looking for… di Adriana Torregrossa promosso da Cizerouno in collaborazione con Caritas Trieste. L’artista catanese, ma da anni residente a Trieste, ha realizzato questa sua particolare ricerca di cui dice che è «un work in progress e non so se avrà esattamente fine…».


Da sempre impegnata sui temi delle identità e degli incontri tra mondi e culture differenti, Adriana Torregrossa con questa mostra / installazione fa nascere – anche grazie ad una serie di eventi diffusi realizzati con Caritas Trieste – riflessioni su temi quanto mai attuali che, partendo dai “viaggi della speranza” di migliaia di persone nel mondo, arriva fino a noi, dentro ai nostri smartphone, tra i nostri selfie, per mettere in dubbio qualcosa che diamo per certo come “vero” e “unico”: il nostro volto, la nostra identità.

In un continuo rimando tra mondo reale e mondo digitale, l’artista, attraverso la sua attenta e lenta pittura monocroma, ha iniziato a indagare le immagini pubblicate sul sito familylinks.icrc.org. Immagini di chi sta cercando i propri parenti dopo il “viaggio della speranza” in Europa. Il sito è un’immensa galleria dei “ricercanti”, di chi cerca il fratello, il nipote, la sorella, il marito, la figlia. Ogni foto è catalogata con un numero per proteggere i dati personali e chi desidera contattare la persona può farlo solo attraverso il sito.

Ma tanto forte è la tutela di queste persone che non si poteva realizzarne una riproduzione pittorica “diretta” senza avere di volta in volta l’autorizzazione della persona interessata.

«Di fronte a tale complessità mi sono rivolta alla tecnologia e grazie al sito generated.photos sono riuscita a ottenere delle immagini che rispettano le caratteristiche generali del soggetto ma che ne sconvolgono l’esatta identità. Ragione per cui il lavoro è evoluto in una direzione ancora più interessante per la mia ricerca. I ritratti sono di persone “inesistenti” generate da un algoritmo, ma allo stesso tempo sono persone che realisticamente cercano i propri cari dispersi, indipendentemente dal colore degli occhi, dal proprio volto, dal colore dei capelli.

Ogni ritratto – della dimensione di 40 x 40 cm – è accompagnato da un libro che riporta sulla copertina la foto del ritratto dipinto sulla tela, il numero, e il grado di parentela della persona che si sta cercando che diventa il titolo del libro:

«Ogni individuo riconosciuto come singolo e ognuno con una storia, storia non scritta e comunque a noi sconosciuta. Il libro infatti all’interno è completamente vuoto. Il numero di pagine sempre diverso. Restituire loro una storia, una identità, un luogo».


Il progetto è stato esposto:

26 ottobre – 24 novembre 2022
Trieste, Cavò

11 – 13 maggio 2023
Trieste, Cavò
nell’ambito di Rotte, la rassegna realizzata da Cizerouno e Caritas Trieste in occasione di Sabir il festival diffuso delle culture mediterranee.

18 marzo – 15 aprile 2024
Melendugno (Lecce), Centro intercultuarale “Alessandro Leogrande”
installazione realizzata in collaborazione con l’associazione Terzo Millennio, in occasione della XX edizione della Settimana di azione antirazziste



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