Bagnare le rose, cambiare le cose

Fino al 25 novembre 2021 partecipiamo con una doppia video installazione al Cavò di via San Rocco a Bagnare le rose. Cambiare le cose, l’opera collettiva diffusa che celebra e ricorda i 50 anni dell’arrivo di Franco Basaglia a Trieste.

Still dal video di José Ramón Aís

Il titolo dell’iniziativa prende spunto da un testo di Franco Rotelli del 2013 La rosa che c’è, con cui aveva rilanciato la necessità di non accontentarsi di ciò che era stato fatto, ma di continuare a prendersi cura del luogo che è stato teatro della negazione dei più elementari diritti e delle persone che lo hanno attraversato e che tuttora attraversano il dolore e lo stigma.

Più di cinquemila rose fioriscono a San Giovanni dove prima sorgeva il manicomio, ma non bastano: ne servono altrettante per non venire meno alla promessa, per non dimenticarsi di chi non ce la fa, perché la bellezza possa essere davvero terapeutica.

Il prototipo per rosa da stampare in 3D di Philippe Caron Lefebvre


A questo scopo, per continuare ad inventare e non limitarsi a celebrare, per rinnovare la complicità tra la pratica terapeutica e la pratica artistica, che ha sempre caratterizzato l’esperienza basagliana, José Ramón Aís, artista e fotografo basco, a partire da aprile ha trascorso alcune settimane nel Parco di San Giovanni ed è stato lanciato un invito ad artiste e artisti a livello internazionale per partecipare a un’opera collettiva diffusa: hanno risposto una cinquantina di artisti inviando le proprie “rose”.

Fino al 25 novembre 2021 i frutti di questi lavori saranno ospitati al Parco di San Giovanni (in Roseto e al Padiglione Emme), al Caffè San Marco, al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (via della Pietà 2/1), e al Cavò di via San Rocco 1.

Il lavoro di Abigail Lazkoz

Fotografia, pittura, prototipi per stampe in 3D, memorie e montaggi di materiali d’archivio, spie e ricercati, disegni e poesie, video e collage sono alcune delle oltre 50 “rose” arrivate da tutto il mondo.

Al Cavò in via San Rocco a Trieste fino al 25 novembre due video installazioni presentano il lavoro di José Ramón Aís realizzato dopo la residenza al Roseto di San Giovanni e i lavori di Paula Micaela Abelaira, Accademia della Follia, Elena Aitzoka, Izaskun Alonso, Lester Alvarez, Elvira Amor, Elssie Ansareo & Franck Ancel, Gigi Argyropouolou, Conchita Bardaji, Pavel Berdon, Carla Berrocal, Margherita Bono, Caterina Borelli, Antonio Bauchanan, Cristiana Canova, Philippe Caron Lefebvre, Joana Cera, Maria Clara Cortes, Marina Colja, El corral de San Antòn, Cianne Fragione, Miguel Angel Gaüeca, Guillermo Giampietro, Silvia G. Guzmàn, Ana H. del Amo, Pedro G. Romero, Maria Ibarretxe, Teresa Lanceta, Abigail Martinez, Karlos Martinez, Mario Matoković, Kristyna & Marek Milde, Antoni Muntadas, Miriam Ocariz, Radio Fragola & Head Mad Lab & Vessel Full of Void, Pantxo Ramas, Rose Victor Grey, Ana Sanchez & Dimitris Stamou, Beatriz Setien, Fabio Sedia, Diana Shpungin, Eduardo Sourrouille, Susana Talayero, Giulia Turetta, Alvaro Perdices, Luca Pilat, Vaquero Mata, Diana Vàzquez.

Bagnare le rose. Cambiare le cose un’iniziativa pensata dalla cooperativa sociale La Collina, dall’associazione Copersamm e dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, in collaborazione con Jotassassina, il Caffè San Marco e Cizerouno associazione culturale.

Una delle opere di Eduardo Sourrouile
L’opera del collettivo “El corral de San Anton”

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