Michele La Masa, Opere sospese

Opere sospese, composizione 4, Cavò

Dal 13 al 30 aprile 2022 al Cavò in via San Rocco 1, in Cavana e al Padiglione M in via de Pastrovich 1 nel parco di San Giovanni a Trieste, è visibile la mostra Michele La Masa, Opere sospese. Il progetto è frutto dell’incontro tra l’artista Michele La Masa e il fotografo Elio Germani.

Germani ha ricercato e lavorato sull’immagine complessiva dell’artista, contestualizzando e interpretando con uno stile libero ma al tempo stesso coerente le opere di La Masa.

I muri, le facciate, le piazze, i luoghi del vissuto personale e artistico di Michele La Masa diventano così una tela sulla quale si collocano le opere, frutto dell’intensa attività artistica del pittore degli ultimi anni, e la sua stessa figura.

Le composizioni ruotano attorno ai tre principali luoghi del vissuto dell’artista: il comprensorio di S. Giovanni, la zona di Campo San Giacomo e Pendice Scoglietto, dove Michele La Masa vive attualmente.

Opere sospese, composizione 1, Cavò



Articolata contemporaneamente in due sedi espositive (il Padiglione M nel comprensorio di San Giovanni e il Cavò in Cavana) Opere sospese offre un dialogo continuo tra le composizioni fotografiche, le opere pittoriche e i collage dell’artista che lui stesso ha scelto per l’allestimento.

Lunedì 18 aprile alle 17 in occasione della rassegna Horti Tergestini al Parco di San Giovanni è in programma un incontro con Guillermo Giampietro, maestro di La Masa, e una visita guidata alla mostra al Padiglione M.

Opere sospese, composizione 1, Padiglione M



Il lavoro fotografico è stato commissionato nell’estate del 2021 dalla tutrice Liliana Marchi a Elio Germani. Nella realizzazione è stata coinvolta anche l’accompagnatrice Anita Tonchella.

Il progetto espositivo è frutto della sinergia tra l’Associazione Franco Basaglia O.D.V.,
Cizerouno e il Centro di documentazione Oltre il giardino.

Michele La Masa (foto di Elio Germani)

Michele La Masa
Michele La Masa, di cui sono diventata tutrice nel 1990, soffre di un disturbo di natura psichiatrica, ma a dispetto della severità della malattia, ha trovato nella pittura un suo personale modo di comunicare con il resto del mondo.

Nel 1992 vi è stato l’avvicinamento al Laboratorio artistico P (Ex OPP – Parco di San Giovanni) e ha avuto inizio il percorso artistico, sotto la guida del maestro d’arte Guillermo Giampietro, argentino d’origine, trapiantato a Trieste.

I mezzi inizialmente utilizzati per dipingere erano costituiti da supporti cartacei, talora di fortuna, oppure collages.

Nel tempo La Masa si è cimentato con vere e proprie tele e colori acrilici, ottenendo risultati apprezzabili, grazie all’uso di tecniche pittoriche miste e accostamenti cromatici molto interessanti.

I temi prescelti rispecchiano di volta in volta pensieri e le immagini che affollano e rappresentano il suo personalissimo mondo interiore, influenzato sì dalla sofferenza psichica, ma che nell’arte trova rasserenazione e vera e propria terapia.

Liliana Marchi

Michele La Masa (foto di Elio Germani)

Mostre personali di Michele La Masa:

Lo specchio di Frankenstein, 2007, Caffè San Marco, Trieste

Sulla faccia della terra, 2011, Caffè San Marco, Trieste

Il mio libro di geometria, 2014, Lux Art Gallery, Trieste

Nella mente dell’autore, 2018, Caffè San Marco, Trieste

Opere sospese,
(progetto fotografico a cura di Elio Germani), 2022, Padiglione M e Cavò, Trieste

Comments are closed.