Fiore de Henriquez, al di là di ogni frontiera

Nata a Trieste nel 1921, studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Arturo Martini, scultura in legno a Cortina, e infine scultura in pietra a Firenze con Antonio Berti, di cui diventa assistente.

Nel 1950, a seguito della vittoria di una commissione pubblica per un monumento a Salerno e relativa distruzione della scultura ad opera di misogini, si trasferisce a Londra, dove la sua prima commissione le porta il riconoscimento immediato alla Royal Academy, per la quale nel 1951 creerà tre figure monumentali per il Festival of Britain.

Fiore de Henriquez nel 1954 (foto di Felix Fonteyn)

Fiore de Henriquez nel 1954 (foto di Felix Fonteyn)

Già nel 1957 cento personalità dell’arte e della politica inglesi firmano una richiesta in seguito alla quale le viene
concessa la cittadinanza britannica per meriti artistici. Da allora è sommersa da commissioni in Inghilterra, India, Grecia, Spagna, Paesi Scandinavi, Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone, Australia e Nuova Zelanda, realizzando significative sculture monumentali, di cui ricordiamo solo la fontana per le Nazioni Unite del 1992 a Ginevra.

Fiore realizza innumerevoli ritratti di celebrità, tra cui figurano: Igor Stravinskij, Ieoh Ming Pei, Augustus John, Isamu Noguchi, la Regina Madre d’Inghilterra, il Primo Ministro giapponese Yoshida, Harold Washington, Huntington Hartford, Margot Fonteyn, Peter Ustinov, Laurence Olivier, Vivien Leigh, Oprah Winfrey, Shirley Bassey, Elsa Maxwell, e gli italiani Eugenio Montale e Carlo Levi.

Fiore de Henriquez con l'attore inglese Peter Ustinov e il suo ritratto, 28 ottobre 1955 (foto di Felix Fonteyn)

Fiore de Henriquez con l’attore inglese Peter Ustinov e il suo ritratto, 28 ottobre 1955 (foto di Felix Fonteyn)

Nel 1963 riceve la commissione di ritrarre John F. Kennedy: completa la scultura dopo la morte del presidente, sulla base di fotografie.

Dal 1945 frequenta la zona apuo-versiliese per il marmo di Carrara e le sue famose fonderie, trascorrendo lunghi periodi a Pietrasanta, Pieve di Camaiore e in seguito, dal 1966, nel vicino borgo di Peralta, da lei interamente ristrutturato e infine trasformato in colonia per artisti.

Fiore de Henriquez negli anni ’80 (foto di Felix Fonteyn)

Fiore de Henriquez negli anni ’80 (foto di Felix Fonteyn)

Nel 1994 viene aperto il museo privato “Fiore de Henriquez” presso la nobile famiglia Sitwell nel castello di Renishaw Hall nel Derbyshire in Inghilterra.

In adolescenza Fiore de Henriquez è diventata intersessuale con organi genitali doppi, e si dichiarò «orgogliosa di essere ermafrodita» e di essere «due persone all’interno di un corpo solo». Ha avuto una breve relazione con il pittore tedesco Kurt Kramer nel 1940, ma le sue relazioni affettive e sessuali erano principalmente con le donne. La scultrice colpiva per un insolito modo di vestire; nei suoi diari infatti, Christopher Isherwood la descrive dicendo che sembrava «vestita come un contadino della Cavalleria Rusticana mentre proclama di amare la vita».

L’identità di genere della de Henriquez si rifletteva molto anche nel suo lavoro, soprattutto per i motivi ricorrenti di teste accoppiate, di figure siamesi e di creature mitologiche ambigue. Gran parte del suo lavoro iniziale era primitivista, mentre dai primi anni 1960, la sua amicizia con lo scultore cubista Jacques Lipchitz la incoraggiò a sperimentare forme più libere.

Fiore de Herniquez muore il 5 giugno 2004.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.