Piero Kern, immagini, ricordi, letture

Piero Kern in una caricatura di Dino Tamburini

Piero Kern in una caricatura di Dino Tamburini

Martedì 3 dicembre alle ore 18, al Caffè San Marco in via Battisti 18 a Trieste, verrà ricordato Piero Kern (1911-2008). Personaggio “mitico” che ha attraversato tutto il tragico secolo breve, «Piero, di vaste coltivate conoscenze, prodigo di notizie e curiosità, che nascondeva la sua sensibilità con l’ironia, che sapeva fermarsi alla soglia del privato di ciascuno, possedeva l’educazione “understated” della laica borghesia triestina dei Pincherle, dei Rogers, dei Dorfles, dei Danelon. Mescolava con leggerezza forme di cinismo e di pietà per le debolezze umane, ma era inesorabile nei confronti della stupidità e dell’incultura. Poliglotta con una memoria di ferro metteva continuamente alla prova il tuo sapere e godeva essere lui ad avere sempre la sola risposta possibile» (Gigetta Tamaro).

Verrà proiettato il video di Francesco Montenero, Piero Kern, più di un secolo di storia, montato proprio in questi giorni in occasione dell’incontro, che raccoglie un racconto autobiografico, lungo appunto più di un secolo, di Kern al Caffè San Marco.

Nadia Bassanese, Helen Brunner, Nicoletta Brunner Tamburini, Giuliana Carbi, Mario Cerne, Guglielmo Danelon, Diana De Rosa, Franca Fenga Malabotta, Laura Kern Claudio Magris, Raffaele Morway, Paolo Rumiz, Pierluigi Sabatti, Luciano Semerani e Stelio Vinci sono alcuni degli amici di Kern che parteciperanno alla serata con ricordi e letture.

La serata dedicata a Piero Kern, curata da Helen Brunner e Gigetta Tamaro, inaugura la manifestazione “Ai confini dell’ebraismo, ebraismo ai confini”, che tra il 2013 e la primavera del 2014, proporrà una serie di incontri, presentazioni e mostre sul tema dell’identità ebraica, ricordando alcune figure di artisti, scrittori e intellettuali del ‘900.

Ai confini dell’ebraismo, ebraismo ai confini è curato da Massimiliano Schiozzi e Mila Lazić, ed è realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione benefica Kathleen Foreman Casali.

 

 

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