#marecorto

Mare Corto, un reportage adriatico è il progetto di Matteo Tacconi, giornalista, e Ignacio Maria Coccia, fotografo, che Cizerouno vuole valorizzare nell’ambito delle iniziative che sta seguendo già da qualche anno.

Dopo #verdecortina, che abbiamo avuto modo di presentare anche a Trieste con una installazione su strada, un secondo progetto di Tacconi e Coccia che unisce scrittura e fotografia, racconto dell’oggi, traccia rotte nel passato e segna nuovi percorsi per il futuro.

Elementi che ci piacciono molto, e con i quali si vuol, semlicemente, «far vivere una storia» come dicono i due autori.

«Golfo, secondo i veneziani. Intimo, per lo scrittore Pedrag Matvejević. “Corto”, senza dubbio, con quelle sponde così strette. L’Adriatico, per come è fatto, dovrebbe creare grandi interscambi e vincoli strettissimi tra le popolazioni insediate sulle sue sponde. Non è così. Malgrado il racconto romantico lo voglia colla liquida che tiene assieme e uniforma le diversità, le traiettorie dello sviluppo, da costa a costa e lungo ognuna di esse, tendono a creare distanza. Il Nordest è più ricco del Salento, figurarsi dell’Albania, che a sua volta sconta ritardi nei confronti degli altri Paesi rivieraschi. E a sfavorire l’amalgama, oltre all’economia, ci pensano storia, cultura e memorie. In questo senso l’Adriatico è uno specchio del Mediterraneo. O viceversa».

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