Le Lune di Barbara Stefani al Cavò

Ritorna la primavera e con lei Barbara Stefani torna al Cavò presentando il 21 marzo un nuovo progetto pittorico. Nel 2019 sbocciarono in Cavana i suoi (fiori) Recisi, quest’anno con le LUNE dà inizio al nuovo ciclo e a una piena stagione di eventi nello spazio di via San Rocco.

32 sono i forbidden colours di Barbara Stefani che in LUNE si espone in un racconto personale realizzato dal 21 marzo al 21 aprile del 2023.

Una serie di opere – acrilico e grafite su carta – di piccolo formato, 10 x 15 cm, in cui scrittura e linguaggio pittorico si incontrano in una narrazione aperta.

Come nella pratica del diario quotidiano, in cui ogni rivelazione segue una sequenza cronologica ed è assolutamente intima e trasparente, da questo polittico emergono i riverberi degli stati emotivi dell’artista, che si fanno varianze cromatiche e parole-segno tracciate a grafite nei profili intagliati di un normografo.

Barbara Stefani trasla il rito quotidiano introspettivo della scrittura in quello dell’espressione pittorica, in un periodo, quello primaverile, di intrinseca necessità di elaborazione e rinnovamento.

Trentadue composizioni dove data, parola e colore sono donati compiutamente ma con intento evocativo e non esaustivo, lasciando a chi guarda ogni possibile rimando.

Trentadue impossibili lune piene che emergono dall’oscurità dell’universo interiore, nelle quali l’astro celeste colto nel massimo della sua visibilità e luminosità è trentadue volte simbolo dell’onirico impalpabile dell’autrice.


LUNE, 32 forbidden colours è anche un omaggio discreto al musicista Ryūichi Sakamoto, scomparso proprio nel marzo 2023 – autore dell’omonimo main theme per la pellicola Furio / Merry Christmas Mr. Lawrence – che nel termine giapponese svela la metafora erotica della proibizione emozionale.

Trentadue forbidden colours in cui Stefani sospende la (consueta) scelta del monocromo in bianco e nero per mettersi a nudo irrorando la superficie di vivide animiche tonalità nelle loro lunatiche metamorfosi in un Cavò che per l’occasione del progetto LUNE diventa esso stesso uno spazio di trasformazione grazie alla collaborazione con il compositore Alexey Grankowsky nato in Unione Sovietica.

Risuona così anche nelle note una luna ammantata quasi integralmente di blu cobalto che passa a gamme di verdi, lilla, gialli, viola, magenta, per rarefarsi nei pallori carnicini, nel bianco etereo, e poi riaccendersi lentamente nel grigio e nel rosa.

Frammenti testuali di brani musicali, titoli di raccolte poetiche, un cocktail, il nome di una persona mancata emergono dal nero dei passepartout per diventare elementi luminescenti in una performance live in occasione del finissage.

Nuove metamorfosi al Cavò con i forbidden colours di Barbara Stefani e Prometheus di Alexey Grankowsky, una composizione elettronica, realizzata per questo progetto, caratterizzata da un mix di elementi in stile minimalista e sperimentale, inclusi suoni distorti e campionamenti di frequenze di comunicazioni radio.

Я вижу снег, земляни далеко и красный свет.
Вокруг замершая вода и души тлеют.
Cиний цвет.
Ломается лед, душы выходят.
Зелёный цвет.
Я ухажу в темные края где свет сильнее глаз, где твоя душа прозрачная как красный свет.
далеко рушатся планеты
далеко душа лежит
далеко где яркий свет все будет не известно
там где всё горит.

OST. – Прометей
Поэма/ Музыка
Алексей Грановский

Davanti a me una tormenta, una tormenta di abitanti nella nebbia.
Un lampo rosso.
Le anime sono braccia ardenti sotto la coltre di neve.
Luce blu.
Si crepa il ghiaccio, le anime emergono.
Colore verde.
Entro nelle tenebre dove la luce è abbagliante, dove l’essenza trasparente come color vermiglio.
Laggiù i pianeti stanno collassando in qualche dove l’anima giace.
Lontano, dove la luce accecante è sconosciuta al buio spaventato.

OST. – Prometheus
Poesia/Musica
Alexey Grankowsky
Traduzione
Massimiliano Cocozza

Qui puoi ascoltare Prometheus

LUNE
di Barbara Stefani

con una sonorizzazione di
Alexey Grankowsky

a cura di
Massimiliano Schiozzi

Cavò, via San Rocco 1, Cavana, Trieste

21 marzo – 20 aprile 2024

giovedì, venerdì, sabato dalle 17 alle 19.30

inaugurazione giovedì 21 marzo ore 18

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